REIKI Energia Vitale Universale
- Paolo Arlotti
- 5 nov 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Nel percorso di formazione personale. sul mondo della arti marziali tradizionali, che ha impegnato gran parte della mia vita, ad un certo punto ho intrapreso anche lo studio e la pratica del Reiki.
Presi il I livello nel 92' quando ancora questa forma di canalizzazione dell'energia, era nel nostro paese, veramente agli albori formandomi via ,via fino a diventare Mastrer Reiki
del sistema ideato da Mikao Usui Sensei .
La parola Reiki è composta dalle due parti: “Rei” e “KI” , a significare “Energia vitale universale”. L’operatore Reiki canalizza l’energia vitale universale e, durante la seduta, la trasmette alla persona attraverso l’appoggio delle mani che si spostano in una serie di posizioni.
Nelle posizioni Reiki l’operatore lascia fluire liberamente quest’energia senza tentare di controllarla, sapendo che essa andrà ad agire in maniera naturale là dove serve. A conclusione del trattamento l’energia del Reiki continuerà comunque a lavorare.
Se ci sono blocchi psico-fisici importanti, il numero delle sedute può variare da 3 a 4 nell’arco di 10/15 giorni, per poi essere diradate ad 1 a settimana e infine ad 1 ogni 2 settimane.
Il trattamento Reiki consta di tre livelli. Il primo opera a livello fisico, il secondo a livello mentale, emotivo e spirituale. Mentre con il terzo livello si diventa Master, cioè operatori in grado di insegnare e attivare altre persone al Reiki.
Nel Reiki i chakra sono ritenuti un nodo importante per la veicolazione ed il passaggio della energia rigeneratrice universale, che dal cosmo raggiunge le cellule dell'organismo.
I chakra presenti nel corpo sono diverse decine, ma solo sette di questi sono considerati primari. A loro sono collegate altrettante ghiandole del nostro sistema endocrino, che svolgono l'importante funzione di secernere ormoni nell'organismo. Gli ormoni, come veri e propri messaggeri, hanno il compito di trasmettere particolari segnali da una cellula ad un'altra, perché avvengano determinate reazioni chimiche.
Questa associazione tra Reiki e Chakra è emersa soprattutto in Occidente, quando la conoscenza dei Chakra è diventata più diffusa. I Chakra sono stati successivamente incorporati in numerose discipline energetiche, creando così un nuovo paradigma nella mente dell’inconscio collettivo. Questo paradigma tende a collegare automaticamente i Chakra alle terapie energetiche, ma spesso dimentichiamo l’origine e il vero scopo di questi potenti centri energetici.
In realtà, i Chakra non sono semplici centri da trattare a scopo terapeutico. La loro funzione principale dovrebbe essere quella di servire come strumento diagnostico preventivo per rilevare possibili squilibri energetici e prevenire lo sviluppo di futuri disturbi fisici o emotivi.
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